Vintage Report: note e commenti vendemmia 2023
A Bolgheri, soprattutto nel microambiente di Tenuta San Guido, la situazione non ha dato alcun problema e possiamo dire che la vendemmia 2023 è una buona annata, superiore anche alla precedente 2022.
Fatta eccezione per un diradamento della produzione per il persistere delle piogge nelle fasi di fioritura e allegagione, che ha causato una minore produzione, per il resto l’annata ha dato ottimi risultati, specialmente in termini qualitativi con uve che sono giunte a maturità in un perfetto equilibrio tra maturità tecnica e maturità fenolica e una dotazione zuccherina non eccessiva.
Uve sane, dotate di adeguata polpa e buccia consistente, hanno consentito il normale svolgimento delle pratiche enologiche e la possibilità di spingere maggiormente su macerazioni più lunghe.
Andamento climatico
In autunno abbiamo registrato un’alternanza di piogge di breve intensità e temperature mediamente sopra la soglia stagionale. Il freddo intenso è arrivato verso fine dicembre ed è perdurato fino a metà febbraio. Ciononostante, l’inverno è stato alquanto mite e con precipitazioni scarse.
Il germogliamento delle viti è iniziato dopo il 20 marzo con condizioni meteo favorevoli allo sviluppo delle viti. A Bolgheri non ci sono state gelate e le temperature sono sempre state nella norma, evitando l’insorgenza di danni alle gemme.
La primavera e l’inizio della stagione estiva sono state caratterizzate da piogge frequenti sebbene non di forte intensità.
La condizione di forte umidità ha impegnato gli agronomi nel preservare le viti da attacchi di peronospora e buona parte della manodopera in operazioni di pulizia dei vigneti, di asportazione meccanica delle erbe infestanti e di potatura verde così da mantenere la ventilazione all’interno dei filari. Grazie al personale specializzato e all'abilità tecnica dei nostri agronomi, le viti non sono state vittime di focolai di attacco fungino.
Durante le fasi fenologiche della fioritura e dell’allegagione, il persistere delle piogge ha compromesso alcune infiorescenze determinando una minore densità di acini nei grappoli e, di conseguenza, una perdita di produzione. In ogni caso l’allegagione è stata ottima con grappoli ben conformati, di giusta dimensione e buona densità di acini.
La prima parte dell’estate non ha registrato temperature eccessive e le periodiche piogge hanno contribuito a mantenere il sottosuolo fresco e ben dotato dal punto di vista idrico. Luglio è stato un mese molto caldo con temperature spesso sopra la norma che ha reso necessari interventi preventivi a base di “caolino”, per ridurre l’intensità dell’irradiazione solare sulla parete fogliare delle viti. Questo ha contribuito ad abbassare di circa 4-5 °C la temperatura fogliare, evitando stress nelle piante.
Anche agosto è stato complessivamente caldo ma la prima settimana una perturbazione di origine atlantica ha riportato pioggia e un abbassamento termico. Una condizione propizia per il refrigerio ai vigneti senza causare danni (anche grazie alla perfetta sanità delle uve). Dal 15 agosto le temperature sono nuovamente risalite per poi registrare nuove piogge (tra il 28 e il 29 agosto) che hanno segnato la fine del caldo estivo.
Una condizione metereologica ottimale che ha rallentato l’avanzare della maturità tecnica delle uve favorendo quella fenolica. La produzione per pianta è risultata ben distribuita e con una produzione inferiore alla media regolare di circa il 7-8%.
Note sulla vendemmia
La raccolta delle uve è iniziata il 4 settembre con 12 giorni di ritardo rispetto allo scorso anno, per concludersi il 5 ottobre.
La raccolta è stata graduale, per primi i vigneti più giovani di Merlot e di Cabernet Franc seguiti dai Merlot più vecchi le cui uve sono giunte in cantina ben pigmentate e omogenee, con acini turgidi e buona consistenza della buccia. Dimensione degli acini alquanto contenuta ma di ottima consistenza e con vinaccioli ben lignificati.
Con il 7 settembre abbiamo iniziato la raccolta del Cabernet Franc e dal 13 di settembre dei Cabernet Sauvignon provenienti dai vigneti più vecchi. I risultati della raccolta sono stati ottimi per la qualità delle uve, specialmente dei vigneti posti sull’alta collina che sono dotati di apparato radicale profondo. La produzione su questi vigneti è stata contenuta in termini di quantità, ma eccellente sotto il profilo qualitativo. Il perdurare della bella stagione con temperature non eccessive e buona escursione termica tra la notte e il giorno, ha consentito di svolgere le operazioni di raccolta a mano senza fretta, nelle ore più fresche della giornata. Le uve sono arrivate in cantina con temperature medie di 18-20 °C e questo ne ha preservato la componente aromatica.
Le fermentazioni alcoliche sono state gestite con l’impiego di lieviti aziendali che vengono opportunamente riattivati una settimana prima dell’inizio della vendemmia (di norma La selezione dei lieviti delle annate precedenti avviene in base all’affinità dell’andamento climatico con la vendemmia in questione). L’obiettivo è sempre di privilegiare la freschezza e l’aromaticità dei mosti.
Le acidità dei mosti hanno valori ottimi (tra i 5,50 ai 5,75 g/l e PH) leggermente più alti rispetto ad altre annate (tra i 3,50-3,55 g/l e PH). Ottima la cessione di polifenoli e in particolare di antociani che hanno donato una bella espressione di colore e di morbidezza dei mosti. Ad alimentare le buone aspettative di questa annata concorrono i tannini: di buona maturità, avvolgenti e ben integrati.
Le fermentazioni malo-lattiche si sono concluse spontaneamente con la fine del mese di ottobre e i vini, una volta decantati in successione di 3-7 giorni per mantenere la massima pulizia, sono stati introdotti nelle barrique di rovere di secondo passaggio: Qui sosteranno fino alla metà di febbraio quando, in sede di travaso, verranno introdotti i nuovi legni
Carlo Paoli, Direttore Generale Tenuta San Guido