Bolgheri, una terra tra poesia e convivialità

DA SEMPRE, L’ARTE È ESPRESSIONE DEL TERRITORIO IN CUI CRESCE.
UN’OPERA È SEMPRE AUTOBIOGRAFICA, E PORTA CON SÉ I RICORDI, LE SPERANZE E I TIMORI NON SOLO DEL SUO AUTORE, MA DEL MONDO CHE QUESTO ABITA.
QUANTO PIÙ QUESTO HUMUS CULTURALE È CONSISTENTE, TANTO PIÙ UN QUADRO, UNA POESIA O UNA SINFONIA SAPRANNO ANDARE OLTRE IL SINGOLO E RACCONTARE UN’ESPERIENZA UMANA UNIVERSALE.

La Toscana è stata teatro di alcuni tra i momenti più alti della cultura occidentale: dalle signorie medievali ai caffè fiorentini di inizio Novecento, passando ovviamente per il Rinascimento. In tutti questi casi gli artisti hanno saputo nutrirsi degli ambienti e delle culture che li circondavano per renderli immortali. Da questo punto di vista, la zona tra Castagneto Carducci, San Guido e Bolgheri, in Toscana, è particolarmente interessante per l’ispirazione che il paesaggio ha saputo dare all’Uomo e il valore che l’Uomo ha saputo restituire al paesaggio, in un rapporto simbiotico che, da secoli, si rinnova ogni giorno. 

Le liriche del Carducci sono il massimo esempio di questo felice matrimonio: Davanti San Guido racconta il ritorno a casa del poeta, che si trova a confronto con quei “cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar” ricordandogli i momenti più spensierati di un’infanzia ormai lontana; San Martino presenta il momento della vendemmia, quando “l’aspro odor dei tini” sale nella nebbia novembrina e avvolge il paese di Castagneto Carducci. 

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Ma non è solo la poesia del Carducci a ribadire il rapporto tra Uomo, natura e arte che da sempre rende unica questa terra: il paese di Bolgheri, ad esempio, può vantare un imponente Castello e una austera Chiesa che sono stati testimoni silenziosi di sette secoli di storia. Proprio il castello di Bolgheri, di proprietà della famiglia Della Gherardesca fin dal XIII secolo,  è il punto d'arrivo del celebre viale dei Cipressi cantato dal Carducci. La chiesa di Bolgheri, dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, è la più antica testimonianza architettonica della zona: la struttura risale al XIII secolo, come si evince anche dallo stile, romanico ma influenzato da elementi gotici.  L’Oratorio di San Guido è un’altra opera iconica del territorio bolgherese: proprio da questo austero edificio, realizzato nel 1703 su commissione della famiglia Della Gherardesca in ricordo dell'antenato Guido, parte il celebre Viale dei Cipressi. Tenuta San Guido ha omaggiato l’Oratorio dedicandogli l’etichetta del Guidalberto, il vino lanciato nel 2000 per rinnovare la tradizione vitivinicola dell’azienda e rimarcare il suo legame con Bolgheri.

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La perfetta simbiosi tra Bolgheri e Tenuta San Guido

Il rapporto tra Tenuta San Guido e territorio è un efficace esempio di come il connubio tra Uomo e Natura possa contribuire allo sviluppo di un’intera area, promuovendone la crescita economica e sociale nel rispetto della sua biodiversità. In pochi casi cultura e coltura  si fondono come avviene a Bolgheri, grazie al lungimirante impegno di Tenuta San Guido e alla vocazione vitivinicola che da sempre caratterizza questa terra.

 

Prima ancora che il suo terroir, fu la bellezza del paesaggio a convincere Mario Incisa della Rocchetta a scommettere su questo territorio, per dare così vita al Sassicaia. E proprio la coltivazione rispettosa di Bolgheri, della sua storia e del suo patrimonio artistico e naturalistico hanno regalato al territorio una nuova linfa, tanto da renderlo meta di un turismo ricercato, educato e consapevole. 

La sinergia tra Tenuta San Guido e Bolgheri si è rivelata vincente per entrambe le parti: la Tenuta ha potuto valorizzare le caratteristiche uniche del territorio per produrre vini di eccellenza, mentre Bolgheri ha trovato nella Tenuta un'azienda di riferimento capace di contribuire allo sviluppo economico e culturale della regione.

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Davanti San Guido:
l’immortale dedica di Carducci a Bolgheri

Il Viale dei Cipressi è ormai un’icona del paesaggio toscano: il suo percorso si snoda tra la Tenuta e l’omonima Porta del paese di Bolgheri, collegando l’azienda alla piccola frazione del comune di Castagneto Carducci. Proprio Giosué Carducci ha reso immortale questi maestosi cipressi, cantando il loro imponente profilo e attribuendo loro un ruolo quasi mistico: in Davanti San Guido questi “giganti giovinetti” assurgono a custodi di un patrimonio collettivo, il territorio, e di un tesoro privatissimo, la memoria del poeta che dialogando con loro torna a confrontarsi con il bambino che è stato. Il Viale dei Cipressi di Bolgheri diventa così un punto d'incontro tra la poesia e la natura, tra la creatività dell'uomo e la maestosità della terra.

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Bolgheri, la cornice perfetta
per la nascita di vini pregiati

È la storia che rende unico un territorio: quella scritta dalla terra, che nei millenni plasma una regione e crea particolari condizioni morfologiche e climatiche; e quella scritta dall’uomo con il suo lavoro, la sua creatività e la sua quotidianità.

 

Il territorio di Bolgheri, con il suo microclima temperato e la presenza della vicina costa tirrenica, crea condizioni ottimali per la maturazione delle uve; i suoli minerali, le brezze marine e la particolare esposizione al sole apportano altri fattori peculiari, capaci di conferire un sapore inconfondibile ai vini che qui si producono. Ma anche la cultura e l’arte hanno un gusto del tutto particolare che, una volta conosciuto, diventa inseparabile dalle impressioni sensoriali che un calice può suscitare. Il Viale dei Cipressi evoca in tutti noi gli stessi ricordi d’infanzia rivissuti dal Carducci, proprio a partire dalla sua poesia; e altrettanto fanno, per chi ha avuto la fortuna di visitarli, gli angoli più suggestivi di Bolgheri o i panorami di Castagneto Carducci.

Tenuta San Guido si impegna a preservare l'identità di Bolgheri attraverso la produzione di vini che rispecchiano la sua autenticità. Il Sassicaia, con la sua eleganza e complessità, racchiude l'anima stessa di Bolgheri, rappresentando una fusione perfetta tra le caratteristiche del terroir e la maestria dell'uomo. Altrettanto sanno fare gli altri vini della Tenuta, Le Difese e Guidalberto: due custodi del  territorio che, come i cipressi, ci invitano a rallentare per godere dei momenti perduti e di quelli che ancora dobbiamo vivere.

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